Secondo la Corte dei Conti, a oltre un anno di distanza dall'approvazione, il reddito di cittadinanza si conferma una misura in grado di fornire un contributo al contrasto della povertà assoluta ed una misura per il rilancio dell’economia (incremento dei consumi).
Reddito di cittadinanza comunque non vuol dire ricevere un beneficio,
senza nessun obbligo-dovere. Questo bisogna ben evidenziarlo.
Se un Cittadino beneficiario del Reddito di Cittadinanza non risponde
alle chiamate dei centri per l’impiego oppure non aderisce ai progetti di
pubblica utilità predisposti dagli Enti locali, per legge deve essere privato
del beneficio.
Il decreto del Ministero del Lavoro impone ai beneficiari del Reddito
di Cittadinanza di dare la loro disponibilità per partecipare ai Progetti di
pubblica utilità, nei comuni di residenza.
I progetti di pubblica utilità vengono individuati sulla base delle esigenze del comune di residenza. Possono essere attività di vario tipo, riguardanti gli ambiti più disparati: dalla cultura al sociale, dall'ambiente alla formazione. Le attività svolte dai beneficiari del reddito non vengono retribuite. Inoltre le mansioni non possono prevedere la sostituzione del personale regolarmente impiegato dal comune o dall'ente di riferimento. Si tratta quindi di persone che possono offrire un supporto alla macchina Comunale, senza sostituire gli operatori già esistenti, con indubbio beneficio per l’Ente Comunale e quindi per la Collettività.
Partendo da tali principi (benefici per le famiglie/cittadini in difficoltà, ma anche benefici per la collettività) abbiamo protocollato presso il nostro Ente Comunale la seguente richiesta:
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