La giornalista di Report si aggiudica il secondo turno delle Quirinarie, le consultazioni online per individuare il nome 'stellato' alla presidenza della Repubblica.
Al
secondo posto, dietro Gabanelli, si piazza Gino Strada. Seguono Stefano
Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Ferdinando Imposimato, Emma Bonino, Gian
Carlo Caselli, Romano Prodi e Dario Fo.
"Noi abbiamo votato per il nostro Presidente della Repubblica,
abbiamo votato in Rete - commenta Beppe Grillo, a Zoppola per la
campagna elettorale -. E' venuta fuori una graduatoria dei cittadini. Il
primo nome è quello di Gabanelli: si tratta di una signora che è contro tutti i poteri forti, fa inchieste meravigliose. E' un segnale",
simboleggia la voglia di "cambiare radicalmente le cose". Gli altri
nomi emersi sono quelli di "Gino Strada, apprezzato in tutto il mondo.
Poi c'è Rodotà. Lo so sono nomi inconsueti, sono i nostri nomi, di
buonsenso", mentre gli altri "Pd e Pdl stanno qui ad inciuciare. Vi sembra democrazia decidere chiusi in una stanza il nome del Presidente della Repubblica?".
Quello di Milena Gabanelli, sottolinea parlando in diretta su
'LaCosa', è un nome "straordinario". Grillo spiega che ''il nome della
giornalista lo sosterremo alla prima votazione, alla seconda e anche
alla terza. Dobbiamo aspettare e vedere cosa scelgono gli altri -
prosegue - Non so cosa potrà succedere se si arriva alla quarta, prima stiamo un po' a vedere cosa scelgono gli altri".
"Si mormora di gente straordinaria e ne vedremo delle belle in questi
3-4 giorni", spiega Grillo. Nel caso la Gabanelli rifiutasse, "passeremo
al secondo, Gino Strada, e così via". No comment, invece, su
un'eventuale convergenza dalla quarta votazione in poi. Sul nome di
Romano Prodi, Grillo replica: "Non rispondo, volete tirarmi fuori una
parola per poi fare i titoloni tipo 'Mentre l'Italia affonda Grillo se
la prende con Prodi'".
Quindi l'attacco ai partiti. "Il Pd voleva la fiducia. Ma questa
sinistra non ci ha chiesto di governare con loro, ci ha chiesto il
voto", dice Grillo. "Abbiamo preso il 25%, magari qualcuno ci ha votato
per disperazione ma quello al M5S è un voto di partecipazione. Non
abbiamo preso il 50%, sennò - assicura Grillo - andavano tutti a casa. Il nostro slogan 'è tutti a casa' e resta quello".
"Abbiamo 163 parlamentari straordinari, siamo già nel cambiamento,
questa è già storia - incalza - i partiti stanno scomparendo pian piano.
Udc, Fli, l'Idv non ci sono più. Fini, Casini, Di Pietro sono
scomparsi", mentre il "Pd è diviso in 3-4 correnti''. "Questi qui li
mandiamo a casa tra 6 mesi. Se voi ci date il vostro voto, tra sei mesi
noi siamo al 51% e loro vanno a casa in 24 ore", afferma.
Grillo insiste sulla possibilità delle Camere di lavorare. "Siamo
nella fase in cui siamo dentro il Parlamento, nel cimitero della
democrazia", continua l'affondo del leader stellato. "Il Parlamento - accusa - è stato bloccato, potrebbe legiferare domattina, il governo c'è".
"Vogliamo cambiare il Porcellum? - chiede - Domattina potremmo
abrogarlo e tornare alla legge elettorale che c'era prima. Non vogliono
farlo", dice Grillo tornando a puntare il dito contro "l'inciucio
Pdl-Pdmenoelle".
Il leader del M5S torna anche sulla legge sul "conflitto di
interessi, per mandare a casa Berlusconi. Vogliamo farla? Facciamola!
Noi siamo pronti". "Berlusconi è una salma che hanno riportato in vita
pian piano - dice -. Abbiamo persone che votano ancora Berlusconi,
galleggiano, non vogliono cambiare. Noi siamo un'isola protetta, di
pace, proteggiamo la democrazia che è morta in questo Paese".
''Non ho cariche, non voglio cariche - prosegue -. Non ho preso e non prendo soldi da nessuno, ci ho messo i miei...''..
''Sono agitato. Sono agitato perché vedo che mi fanno apparire in un
certo modo. Io grido, grido un po' ma non è un gridare in modo
aggressivo...'', dice il leader del Movimento 5 stelle. ''Quando sei
sincero e coerente non gliene frega a nessuno in questo Paese... Noi
siamo coerenti fino al midollo. Noi abbiamo fatto tutte le cose che
abbiamo detto. Noi guardiamo solo al nostro programma'', continua
Grillo. ''Noi chiediamo trasparenza, tiriamo fuori i conti, i bilanci,
le spese'', garantisce il leader M5S, che avverte: ''Questo è un Paese
che non si cambia facilmente, ci vorranno 4-5 anni''.
Il leader M5S è convinto poi che alcuni parlamentari grillini
lasceranno il movimento perche ''è fisiologico: qualcuno salterà e
allora? Non tratteniamo nessuno''. ''Hanno cercato di comprare alcuni
dei nostri senatori, ma manteniamo la nostra bussola dritta'', assicura
il comico genovese.
Quindi la chiusura del suo intervento: "Noi siamo francescani come questo Papa".
(fonte Adnkronos)
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