Vico Equense - Ha preso il via alle 18 di ieri, a Vico Equense,
un incontro sul Referendum costituzionale promosso dal Movimento 5
Stelle locale. Ad illustrare le ragioni del no alla riforma firmata
Renzi-Boschi, Renato Briganti, professore di Diritto pubblico e
costituzionale alla Federico II di Napoli, e i pentastellati Sergio
Puglia e Luigi Cirillo. Per i mèmbri del comitato del no la 'deforma'
della Costituzione "non supera il bicameralismo ma lo rende più confuso e
crea conflitti di competenza tra Stato e regioni, tra Camera e nuovo
Senato. Non è una riforma innovativa, anzi: conserva e rafforza il
potere centrale a danno delle autonomie e non diminuisce i costi della
politica. I costi del Senato - spiegano - sono ridotti solo di un quinto
e se il problema sono i costi perché non dimezzare i deputati della
Camera?". Altro punto su cui i 'conte statori" del premier Matteo Renzi
inerisce la scarsa chiarezza del testo stesso "scritto in modo da non
essere compreso, il che contraddice lo spirito stesso della Costituzione
italiana stilata perché potesse essere, come effettivamente è, chiara
ed accessibile a tutti". Di qui la posizione che i comitati del no vanno
via via rafforzando: "Salvaguardare la democrazia oggi significa
garantire la propria libera voce domani. Diciamo no allo scempio della
Costituzione attuato attraverso una riforma che sottrae poteri ai
cittadini e mortifica il Parlamento; ad una legge oltraggio che,
calpestando la volontà del corpo elettorale, instaura un regime politico
fondato sul governo del partito unico. Le ragioni del no hanno tuonato
ancora da Vico Equense - si fondano anche sul contesto in cui nasce la
"riforma " e sul combinato disposto con la legge elettorale".
(Fonte: sf da Le Cronache di Napoli)
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